È la voce di chi non vede

Ezio Bianchi, commercialista bassanese, è un “super donatore” di voce. Ha registrato in dieci anni oltre 750 libri tra opere di narrativa e saggistica (più di una a settimana) per permettere a persone non vedenti o ipovedenti di “leggere” o studiare

 

dalla rivista “Cats” il mensile de “Il giornale di Vicenza” di Lorenzo Parolin
Più di ottocento libri letti in un quarto di secolo a favore di persone non vedenti che in questo modo hanno potuto studiare e, spesso, laurearsi. Se ci fosse una classifica dei “donatori di voce”, il bassanese Ezio Bianchi sarebbe probabilmente da medaglia d’oro olimpica. Dalla metà degli’90, questo 80enne dirigente d’azienda in pensione e persona di sensibilità non comune, dedica ore ogni giorno a registrare delle sessioni di lettura. Le salva in formato digitale e le invia al Centro internazionale del libro parlato a Feltre che da tre decenni e mezzo fornisce audiolibri a persone non vedenti, ipovedenti o con dislessia grave . «Ho cominciato con le audiocassette – spiega Bianchi -. adesso con i computer e Internet è molto più semplice. E poi sono in pensione, cosi posso occuparmi ogni giorno di questa mia attività».

 

Gli inizi
Ezio Bianchi, bassanese d’adozione, arriva da Milano. «Più di quarant’anni fa – racconta -, Mi ero laureato in economia alla Cattolica e si era presentata un’offerta di lavoro da parte della ditta subentrata alla “Smalteria e Metallurgica Veneta”». La storica azienda di via Trozzetti a Bassano, per tutti “Le Smalterie” che nell’immediato dopoguerra impiegava un residente su sette aveva chiuso e l’azienda subentrata cercava un dirigente giovane. Bianchi risponde alle caratteristiche richieste, firma il contratto e si trasferisce ai piedi del Grappa. «Con la città è stato amore a prima vista – prosegue – tant’è che dopo aver girato soprattutto il Nordest per lavoro, ho deciso di fissare a Bassano la residenza. E da qui, prometto che non mi muoverò». I “libri parlati”, nella vita di Ezio Bianchi, sono arrivati nel 1994, «Era autunno – ricorda – e aveva da poco letto della possibilità di mettere a disposizione la propria voce per registrare testi. Mi misi in contatto con Feltre e cominciò la collaborazione». Anche perché, un “dottore” era ciò che ci voleva per i testi universitari. Di economia, soprattutto, ma anche di diritto: discipline che il neo donatore di voce conosceva bene, per percorso accademico e professione, «Uno dei primi libri a “parlare” con la mia voce – prosegue – è stato il manuale di diritto penale di Francesco Antolisei. Testo storico, sul quale si sono formati migliaia di futuri giudici e avvocati. E visto che i’esperimento ero andato bene, mi sono, per così dire, specializzato nelle letture per l’università».

 

Il metodo
Specializzato fino a divenire un punto di riferimento in tutta Italia. In particolare, dopo la pensione arrivata nel 2007, la donazione di voce si è frastornata quasi in una professione. «Che comodità il personal computer! – commenta -. Ogni sera mi metto al microfono e posso subito controllare l’esito della registrazione. Se serve, poi, si può pure intervenire ad accelerare o rallentare la voce. E per me che tenderei a parlare velocemente, è una fortuna. Registro, controllo, correggo e appena il risultato mi soddisfa, invio la sessione di lettura al Centro del Libro Parlato». L’importante è scandire bene le parole, non ridere mentre si legge e mantenere una posizione neutrale rispetto agli argomenti in lettura. «Certo – riprende -, ci sono anche gli attori e gli speaker professionisti dalla pronuncia perfetta. Nel caso di noi volontari, un po’ di accento regionale si sente, ma va bene così, ci rende più umani. E, poi, noi siamo come il vino di casa: con qualche imperfezione, ma ugualmente buono». Ed Ezio Bianchi è un lettore molto richiesto, non solo per la mole di lavoro che riesce a compiere, ma soprattutto perché rispetta le scadenze. «Gli studenti, in particolare, – spiega – hanno bisogno di ricevere i testi in tempi rapidi. Allora, volontariato sì, ma seguendo uno tabella giornaliera e rispettando dei tempi precisi». Così, in virtù di questa precisione, a casa le richieste si sono moltiplicate, e accanto ai manuali di diritto ed economia, oggi arrivano anche testi di filosofia e storia. «La storia mi è sempre piaciuta – evidenzia -, la filosofia è stata una scoperta e mi ha permesso di imparare anche qualche parola di greco antico. In generale accolgo con curiosità ogni libro che mi venga proposto. Certo, se fossero manuali di fisica nucleare, suggerirei di rivolgersi a un esperto, ma per quanto riguarda l’area umanistico e giuridico, mi sento ferrato a sufficienza». Ferrato e creativo al punto da non lasciarsi spaventare neppure dalle note a margine, croce e delizia di tutti gli studenti di giurisprudenza. « In molti libri di diritto – spiega Bianchi – l’argomento centrale della pagina è trattato in nota. Quest’ultima, quindi, va letta integralmente e messa in evidenza in modo da non essere confuso col testo principale. Per quanto mi riguarda, uso anche degli stacchetti musicali, dei “jingle”, per far capire che sto leggendo uno nota e margine. Come ho già detto, oggi la tecnologia ci aiuta non poco». E così, decine di persone ogni anno possono arrivare alla pergamena di laurea.

 

Le amicizie
Dopo la laurea, poi, resta (e di regola si consolida) il legarne personale. «Dalle regioni del nord al mezzogiorno d’Italia – evidenzia Bianchi – gli inviti alla “lectio doctoralis” arrivano senza soluzione di continuità. E quando mi presento, ricevo un trattamento da ospite d’onore. Nelle ultime settimane sono stato in Calabria per una laurea in giurisprudenza; dire che mi sono sentito come un principe non rende l’idea di tutta l’affetto e la riconoscenza che la famiglia del neodottore mi ha manifestata». E, a proposito di famiglie, qualche volta galeotto fu il libro (parlato) e chi lo lesse, come nel caso di uno studente che doveva affrontare dei testi in portoghese, laureando in Storia, al quale serviva un lettore. «L’ho aiutato per i testi in italiano – chiude Bianchi – ma per il portoghese l’avevo messo in contatto con uno studentessa di lingue straniere. Si sa come vanno a finire certe cose; oggi i due sono marito e moglie, dal Brasile dove si sono trasferiti mi scrivono regolarmente e non vedo l’oro di andare a trovarti».

 

A BASSANO DEL GRAPPA
Il progetto della biblioteca civica
Prima in Italia a fornire questo servizio, da alcune settimane la biblioteca Civica di Bassano ha attivato un punto di registrazione di audiolibri da destinare a persone non vedenti e ipovedenti. Il progetto è frutto della collaborazione con il Centro Internazionale del Libro Parlato di Feltre ed è frutto dell’impegno dei due referenti locali Anna Branciforti e Fabio Dalla Zuanna.