E vissero quasi tutti

Nell’operosa Treviso soggiogata dall’afa, Ada, stagista sottopagata, è in ufficio a sbrigare gli ultimi lavori. Quando l’architetto Compassi la convoca nel suo studio, lei spera sia per firmare il sudato contratto a tempo indeterminato, e invece si trova a doversi difendere da un tentativo di violenza sessuale. Riesce a fuggire, ma lo spavento è tale che finisce col sentirsi come le povere bestiole senza vita che da bambina seppelliva dietro casa dei suoi genitori, morti da anni.

Ora deve ripartire da capo e ricostruirsi sulle macerie dei sogni del passato. Decisivo è l’incontro con un’altra donna il cui padre vuole costringerla a lavorare nella sua agenzia di pompe funebri. Un’idea stramba si fa strada nei pensieri delle amiche di sempre, Piera e Marta: e se insieme fondassero un’agenzia di pompe funebri tutta al femminile?

Le difficoltà sono tante, i pregiudizi nemmeno si contano. Ma dalla loro hanno la determinazione e una buona dose di ironia, più un pizzico di fortuna. Ancora una volta l’unione fa la forza: il desiderio di non arrendersi e aprirsi a nuovi orizzonti a cui guardare abbatte ogni ostacolo. Si tratta solo di tenere duro.