Virginia Woolf

Il 28 marzo del 1941, Virginia Woolf ci lasciava. In ricordo della grande scrittrice, proponiamo gli audiolibri di alcuni dei suoi capolavori.

Nata a Londra nel 1882 come Adeline Virginia Stephen, Virginia Woolf è cresciuta in un ambiente riccamente influenzato dalla società letteraria vittoriana, fra cui gli scrittori Henry James e T.S. Eliot.

Come prescrivevano le regole educative dell’epoca, non le fu concesso di frequentare alcun istituto scolastico, ma grazie alla madre, che le diede lezioni di latino e francese, ed al padre, che le consentì sempre di leggere i libri della propria biblioteca, Virginia poté soddisfare le sua fame di conoscenza e cominciò subito a manifestare un’inclinazione letteraria.

Nonostante l’iniziale serenità, Virginia fu costretta ad affrontare gravi difficoltà fin da giovane. La morte della madre e dopo pochi anni quella della sorellastra e del padre, la portarono ad avere la prima di molte crisi psichiche.

Le violenze subite dai fratellastri non fecero che influire ed aggravare gli esaurimenti nervosi, le crisi depressive e i forti sbalzi d’umore.

Dopo la morte del padre, si trasferì e fece conoscenza con importanti esponenti della cultura dell’epoca, tra cui Bertrand Russell, Edward Morgan Forster e Ludwig Wittgenstein. Durante gli incontri al Bloomsbury Group, un collettivo di giovani intellettuali, incontrò colui che successivamente diventò suo marito, Leonard Woolf.

In questo periodo, Virginia Woolf cominciò a scrivere, prima come giornalista e successivamente cimentandosi nella narrativa e saggistica. Nel suo primo libro,”La crociera” pubblicato nel 1915, diede prova della sua capacità nello stile del flusso di coscienza, tecnica narrativa che sviluppò magnificamente con La signora Dalloway e Al faro.

In quegli anni, divenne sempre più forte il suo spirito femminista e in tanti libri affrontò temi a lei molto cari come l’istruzione femminile e l’indipendenza delle donne. Per caratterizzare il protagonista del romanzo “Orlando” prese ispirazione da Vita Sackville-West, a lei legata da amore e confidenza profondissimi.

Sempre più forti e frequenti divennero però anche le sue crisi depressive, e nonostante tutti gli sforzi del marito, che si prendeva cura di lei costantemente, queste ebbero la meglio e la portarono, il 28 marzo del 1941, a riempirsi le tasche di sassi e lasciarsi annegare nel fiume Ouse.

Al compagno lasciò una toccante lettera d’addio nella quale dichiarò tutto il suo amore e la sua gratitudine:

«Carissimo, sono certa di stare impazzendo di nuovo. Sento che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. E questa volta non guarirò. Inizio a sentire voci, e non riesco a concentrarmi. Perciò sto facendo quella che sembra la cosa migliore da fare. Tu mi hai dato la maggiore felicità possibile. Sei stato in ogni modo tutto ciò che nessuno avrebbe mai potuto essere. Non penso che due persone abbiano potuto essere più felici fino a quando è arrivata questa terribile malattia. Non posso più combattere. So che ti sto rovinando la vita, che senza di me potresti andare avanti. E lo farai lo so. Vedi non riesco neanche a scrivere questo come si deve. Non riesco a leggere. Quello che voglio dirti è che devo tutta la felicità della mia vita a te. Sei stato completamente paziente con me, e incredibilmente buono. Voglio dirlo – tutti lo sanno. Se qualcuno avesse potuto salvarmi saresti stato tu. Tutto se n’è andato da me tranne la certezza della tua bontà. Non posso continuare a rovinarti la vita. Non credo che due persone possano essere state più felici di quanto lo siamo stati noi.»