Adesso prende piede anche nelle Marche il trend che punta a regalare all’inchiostro una dimensione sonora ed espressiva
Senigallia lo scorso fine settimana, con Io leggo forte è stata la città del reading a voce alta. Per tre giorni, tanti angoli del centro storico, hanno accolto letture a sorpresa, sceniche, workshop, incontri, spettacoli e delle maratone di Donatori di voce. Lettori venuti da ogni part d’Italia che, con una lettura espressiva ma non recitata, hanno dato all’inchiostro una dimensione sonora. Come gli attori, sfruttano la voce, la respirazione diaframmatica e il linguaggio del corpo ma rimangono nei limiti del narratore. L’interessante è che leggono di tutto. Qualsiasi genere letterario. Romanzi, biografia, gialli, saggi, articoli di giornali, addirittura “manuali di anatomia e di ecografia diagnostica” confida il dottor Mauro Viani, ex primario in un ospedale veneto e volontario del Centro Internazionale del Libro Parlato di Feltre.
Il supporto
Il Circolo, dal 1983, con i suoi audiolibri allieta le giornate a chi non può leggere e supporta nello studio non vedenti, ipovedenti o persone con dislessia. Fa parte della rosa che promuove l’evento Senigalliese ideato dall’Associazione Laboratorio CentroVoce dell’attrice e regista Beatrice Gregorini in partenariato con il Comune di Senigallia e in collaborazione con Ventura Edizioni, Èdi. Marca l’associazione degli editori marchigiani, la Fondazione Arca, l’associazione Montimar I Libri Viventi e la libreria per ragazzi Kamillo. Ma quello che rende l’evento di Senigallia performante e candida la città a “Capitale del donatore di voce” è che apre spiragli su un mondo fatto di lettori generosi che scovano e condividono la musica di un testo lasciando che ognuno si appropri delle parole e stabiliscono un dialogo con chi ha, per svariate ragioni, il bisogno di ascoltare pur lavorando con il digitale. Sono saliti sul palco, il tempo di un testo, cinque minuti non di più, lettori venuti da Trieste, Brescia, Pescara; da Roseto degli Abruzzi, da Roma e dalla Romagna; da Montecatini Terme e da Vicenza. Gruppi di Modena, di Piacenza, di Gorizia, di Treviso organizzati per distribuire la loro voce e scoprire, capitoli dopo capitoli, insieme un libro. Dalle Marche, lettori di Jesi, Ancona, Fano, Pesaro, Maiolati Spontini, Fermo, Montefano. Ognuno con alle spalle storie belle e disinteressate.
La passione
Come quella di Claudio di Verbania che iniziò inviando la sua lettura del Giro del mondo in 80 giorni ad un’anziana allettata dal Covid. Le accomuna la passione di aiutare l’ascoltatore a vivere il testo con le proprie emozioni. Donatori di voce che nella vita sono maestri, bibliotecari, registi, avvocati, operai, artigiani, medici, commercianti uniti spesso dal tenero ricordo di un’infanzia allietata da una voce narrante. E così si scopre che la lettura ad alta voce favorisce l’ascolto attivo, regala competenze linguistiche, aiuta a capire meglio un testo, a superare la timidezza. Insomma, dà fiducia in sé stesso. Ecco perché l’evento che si è appena svolto a Senigallia ha la capacità di attirare un pubblico trasversale. E la tendenza dell’offrire un intrattenimento e una coccola intangibile attraverso la lettura a voce alta sta prendendo sempre più piede.
Articolo di Véronique Angeletti per il Corriere Adriatico