Copertina dell'audiolibro Bianco è il colore del danno di MANNOCCHI, Francesca

Descrizione Audiolibro

«Un giorno, avevo i capelli corti e una disperazione appena sbocciata, pensai: nei miei trent'anni mi ammalerò. Così è stato». Un libro intenso e nudo, in cui la malattia diventa la lente attraverso cui guardare il mondo, per rivelare anche ciò che è inconfessabile. Una primavera di quattro anni fa, Francesca Mannocchi scopre di avere la sclerosi multipla, una malattia degenerativa per la quale non esiste una cura. È una giornalista di guerra, abituata a viaggiare in zone dove morte e sofferenza sono all'ordine del giorno, ma questa nuova, personale convivenza con l'imponderabile cambia il suo modo di essere madre, figlia, compagna, cittadina. La sclerosi multipla la spinge a indagare se stessa e gli altri. Innanzitutto, scavando nel dolore di sua madre, cresciuta con un padre da sempre malato - morto prima che Francesca potesse conoscerlo - e ora costretta a chiedersi come si possa sopportare di avere una figlia malata, quasi il destino avesse deciso di danneggiare le persone che ama di più. Poi, la spinge a domandarsi, da madre a propria volta, come crescere un figlio sapendo che il corpo può improvvisamente non rispondere più, sapendo di poter diventare disabile senza preavviso, e così rischiare di non poter assolvere il compito di prendersi cura di lui. Esiste un legame tra la gravidanza e l'esplosione della malattia. La medicina dice che la malattia era lì, qualcosa l'ha sollecitata. Se lo avesse immaginato, avrebbe voluto lo stesso quel figlio? Essere malati significa conoscere il proprio Paese attraverso le maglie della sanità pubblica. Dialogare con la morte ogni giorno, cercando di capire chi sei stato e chi sei. E abitare una vergogna intima e collettiva, che Mannocchi trova, attraverso la letteratura, il coraggio di raccontare.

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