Cinquant’anni fa nasceva il cosidetto “movimento del Sessantotto”, un movimento sociale e politico caratterizzato da una serie di proteste giovanili contro i pregiudizi socio-politici e culturali, che hanno interessato quasi tutti i Paesi Occidentali.
Esso ha origine dai giovani e dagli operai per protestare contro la nuova società dei consumi, contro il sistema scolastico ormai obsoleto e l’autorità dei professori, mentre nelle fabbriche si cerca di rivendicare i diritti dei lavoratori e si protesta contro l’organizzazione del lavoro e il sistema capitalista in generale.
In famiglia, si comincia a contestare l’autorità dei genitori.
La Guerra del Vietnam, sanguinoso conflitto che dal 1962 vedeva impegnati gli USA, scandalizza il mondo intero ed è al centro delle proteste del tempo.
In Italia, le prime occupazioni universitarie iniziano nel 1966: il 24 gennaio 1966 avviene a Trento la prima occupazione di un’Università italiana, condotta da studenti che protestavano contro il piano di studi e lo statuto e proponendone stesure alternative. Nello stesso anno, sul giornalino studentesco “La zanzara”, esce un’inchiesta-sondaggio su tematiche di libertà sessuale e sulla posizione della donna nella società.
Seguirono una serie di proteste in tutta Italia, finché nel maggio 1968 tutte le Università, esclusa la Bocconi, erano occupate.
Dalla contestazione studentesca, si passò presto alle rivendicazioni operaie.
La presenza di giovani operai a fianco degli studenti fu la caratteristica anche del Sessantotto italiano.
In seguito a molte battaglie, scioperi, proteste, gli operai ottennero infine alcuni risultati come l’aumento del salario, il diritto alla pensione, la diminuzione delle ore di lavoro, il diritto di riunirsi in assemblea e l’istituzione di consigli di fabbrica.
Questi avvenimenti gettarono le basi dello Statuto dei lavoratori (siglato poi nel 1970).
Sul tema, proponiamo alcuni audiolibri che mettono in luce i diversi ambiti in cui il Sessantotto si manifestò e l’influenza profonda che questo movimento esercita ancora nella società di oggi.
In lettura per gli iscritti, anche uno speciale della rivista “Internazionale”