Marzio Bossi, 85 anni, registra i suoi audio e li spedisce in tutta Italia
Dopo la pensione la sua seconda vita al servizio dei più fragili
Nella sua mansarda sui colli, dove sta chiuso per ore, solo una cosa adesso lo disturba: «Il rumore delle cicale. Perché si sovrappone alle registrazioni e se c’è devo riprendere da capo». Paziente e con le pagine fisiche o virtuali ben aperte davanti, Marzio Bossi, infatti, 85 anni, tutti i santi giorni – dalle 8 del mattino – legge voce alta libri per le persone cieche, salva l’audio in file e poi li spedisce in tutta Italia. «E qualsiasi interferenza acustica potrebbe alterare il fluire della storia». Ingegnere ed ex dirigente della Perla, il tempo della pensione forse lo immaginava diverso: «Famiglia, vacanze, proprio come tutti». Poi l’annuncio intercettato su un giornale, mentre era in riva al mare: «Cerchiamo donatori di voce» c’era scritto, da parte del Centro Internzionale del Libro Parlato di Feltre, che si occupa di contenuti culturali per chi non vede. E la scelta d’istinto di tentare per la prima volta una forma di volontariato diversa: «Per il provino, lessi la pagina di un libro di informatica. Mi presero». Un corso di dizione, poi l’acquisto di un microfono domestico, i primi ordini ricevuti sulla piattaforma ed è da allora che le sue giornate si sono modellate al ritmo dei capitoli chiesti da qualcun altro. «Gli utenti del centro, che vanno da nord a sud. vogliono romanzi, saggi, che senza la nostra voce non potrebbero conoscere e io come tanti altri, leggo per loro”. Bossi, nei suoi anni di attività ha registrato circa un migliaio di volumi, mentre il conteggio soltanto annuale del tempo che spende nell’attività è di circa mille ore.
«Il libro più interessante che in questo modo ho scoperto? ‘Storia della decadenza e caduta dell’impero romano’». Tremila pagine bellissime di Edward Gibson”. Il più bizzarro? «Le istruzioni di un videoregistratore Philips». Il più imbarazzante? «Forse, 50 Sfumature di grigio». Ma l’elenco dei titoli è infinito. La voce l’ha donata per “Se questo è un uomo” di Primo Levi, per il Corano, così come per i saggi scientifici della biologa Antonella Viola. Alcuni lo cercano per ringraziarlo. «Sul libro lascio il numero di telefono. A volte qualcuno chiama, dice che la mia voce gli ha tenuto compagnia e penso che sia il mio stipendio». Con alcuni sconosciuti la corrispondenza si è fatta più speciale. «Uno psicologo, che spesso mi intercetta per dei contenuti su Freud, un altro appassionato di antichità che mi ha chiesto un testo in greco antico per altri invece ho letto in dialetto bolognese».
L’incontro più importante poi, culminato con una corona d’alloro, quello con Renzo Del Conti:« Un ragazzo di Trieste, sano, sportivo, si era appena iscritto alla facoltà di ingegneria chimica, quando una mattina non ha visto più i colori e poi niente. Passato lo choc, ha voluto riprendere. Non è stato facile rendere a voce le formule, i disegni degli impianti, ma ce l’abbiamo fatta». A Bologna, invece, il filo più grande della sua attività l’ha gettato al carcere della Dozza, formando un gruppo di “donatrici” che registrano parole che andranno altrove. «Qualcuno si stupisce per quello che faccio. Perché? Ho avuto una bella esistenza, provo a restituirla. E poi, com’è che si dice… ? Chi non legge avrà vissuto una sola vita. Io invece ora ne ho migliaia».
di Alessandra Arini
Intervista a R.O.C. Radio Oltre Cultura
A questo link è disponibile l’audio con l’intervista di Marzio Bossi nella puntata 243 di Radio Oltre Cultura del 11/07/2024.