“Libro Parlato”, idea per i non vedenti di scuola e comunità

“Libro Parlato”, idea per i non vedenti di scuola e comunità

PAOLO DIMALIO

“Un pezzo della mia laurea e della mia vita la devo al Libroparlato”. Claudia Cattadori, 41 anni, ora è non vedente assoluta. Ma a tre anni, quando vedeva forme vaghe e colori opachi, era già di casa al Centro internazionale dell’audiolibro di Feltre. A dire il vero, anche oggi, quella è la casa di tutti i disabili della vista: non vedenti, ipo-vedenti e dislessici.

L’idea venne nel 1983 all’insegnante Gualtiero Munerol. Il Maestro inizia a leggere e registrare su audiocassetta i libri di scuola, così chi non vede può ascoltarli. Il Libro parlato prende il volo e da Feltre si diffonde in tutta Italia. I volontari prestano gratuitamente la loro voce mentre i postini consegnano i nastri. Negli anni 2000 arriva internet, e l’audiolibro evapora nei bit: “Con i file digitali è più facile, puoi ascoltare persino sul telefono”, racconta Claudia. Oggi il catalogo del sito, all’indirizzo libroparlato.org, offre 12 mila titoli: narrativa, saggistica, riviste e quotidiani, testi universitari. I donatori di voce sono circa 300. Per 60 € l’anno si possono scaricare 100 audiolibri. Nel 2018, gli utenti sono stati 1700. Molti finiscono gli studi grazie agli audiolibri. Se un testo d’esame non è in catalogo, niente paura: basta chiamare la sede di Feltre. Luisa Alchini, la presidente, incaricherà un donatore di voce.

Claudia si è laureata in Lingue e Letteratura straniera nel 2001, poi è entrata all’ufficio ragioneria e tributi del suo comune, Agordo (50 km da Feltre). Difficile immaginare il suo destino senza l’audiolibro. Della disabilità visiva si è quasi dimenticata, Claudia; invece Manrico, il suo donatore di voce preferito, lo ricorda con calore. “I miei testi universitari li ha letti quasi tutti lui, ci siamo laureati insieme”.

L’audiolibro è un arte, secondo Claudia: “I respiri, i silenzi e le pause; un’altra persona legge con te, una sensazione bellissima”. Tra i donatori di voce Enzo Bianchi, ex dirigente da Feltre, è l’uomo dei record. Il palmares recita 800 titoli in 24 anni. Ha iniziato nel 1995 e non s’è più fermato. “Per forza – racconta Enzo -, mia figlia era andata via di casa ed ero solo. Che dovevo fare, guardare la televisione?”. Il signor Bianchi preferisce la lettura; chiama Luisa Alchini in cerca di un passatempo utile. Inizia così la collaborazione della vita. “Leggevo due o tre libri al mese, ma 15 anni fa sono andato in pensione e ho alzato l’asticella: ora, ad 81 anni, leggo 4 o 5 ore al giorno e registro un titolo a settimana”. Mica l’oroscopo: Enzo legge testi universitari e saggi. Detesta la letteratura esoterica: “Per un periodo leggevo solo quella, tutte scemenze”.

Enzo si è fatto una cultura: “Ho letto ‘Il Capitale’ di Karl Marx per un professore di filosofia”. L’ex dirigente non è di sinistra, ma la politica resta fuori dall’audiolibro: “Il codice etico obbliga all’imparzialità; ma il tono di voce basta ad esprimere un giudizio”. Attorno ad Enzo si è riunita una comunità di lettori non vedenti, desiderosi di discutere e condividere idee. “Il prof, con la passione di Marx è uno dei miei fan di estrema sinistra, ma con i marxisti ci puoi parlare, mica sono esoteristi”.