Nuova sala didattica al Cilp «A disposizione della città»

Ieri l’intitolazione a Flavio Devetag alla presenza delle figlie Ilaria e Veronica
Gli utenti hanno toccato quota duemila, i volumi nell’archivio sono circa 15mila

Sono state le figlie Ilaria e Veranica a scoprire la targa in titolata al loro papà Flavio Devetag, al quale ieri mattina è stata intitolata la nuova sala didattica ospitata nella sede del Centro internazionale del libro parlato. Un gesto di affetto e riconoscenza verso uno dei soci fondatori, che si spese a favore del Cilp anche durante la parentesi politica in Parlamento quando fu proprio Devetag a lavorare per fare arrivare la prima sovvenzione al Libro parlato in un momento in cui la sua sopravvivenza era a rischio.
E la cerimonia è stata utile per ribadire il ruolo del centro, che opera per duemila utenti e continua a crescere sapendo cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie che consentono di aumentare la platea di utilizzatori.
A dare sostanza alla mattinata, la presenza del Ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, i deputati Dario Bond e Roger De Menech, e Raffaela Bellot che riuscì a ottenere un contributo ministeriale di mezzo milione di euro che ha messo in sicurezza le finanze del Libro parlato permettendo di svilupparne l’attività.

L’ATTIVITÀ

L’archivio del Cilp si arricchisce continuamente di nuovi libri, testi e opere che servono a chi a problemi visivi in tutta Italia ad accedere alla conoscenza per motivi di studio, per motivi di lavoro o più semplicemente per diletto come avviene per gli anziani delle case di riposo. I titoli attualmente disponibili sono quasi 15 mila e il catalogo si arricchisce ogni anno di altri mille volumi che spaziano nelle diverse tematiche. Preziosissimo il lavoro svolto dai 460 donatori di voce, tutti attivi, che garantiscono la risposta anche a richieste piuttosto specifiche. Attualmente gli utenti sfiorano quota duemila, numero che sarà certamente superato entro la fine dell’anno.

L’EVOLUZIONE DEL CILP

Otto postazioni dotate di computer più quella per l’insegnante. «Questa sala didattica», ha spiegato la presidente del Libro parlato Luisa Alchini, «dimostra come alla professionalità dei nostri donatori di voce, il Centro abbia saputo cogliere le opportunità offerte dalla tecnologia. Questa sala non è solo del Cilp, ma è aperta alle associazioni del territorio per corsi di formazione e altre attività. La condividiamo con la comunità. Dall’altra parte ci sono quasi quarant’anni di storia, di esperienze che non vogliamo vadano disperse. Ecco perché vogliamo realizzare una sala documentale dove raccogliere tutto questo patrimonio di informazioni».

IL TRIBUTO A DEVETAG

«Devetag», ha sottolineato Luisa Alchini, «voleva che il Centro funzionasse come un reparto di ospedale, in modo sistematico e preciso. Poi nel 1995, quando era in parlamento riuscì a farci avere la prima sovvenzione». Anche il ministro D’Incà ha toccato le corde giuste ricordando l’impegno di Devetag, sia come medico, sia come politico e come persona impegnata sul territorio. Apprezzati anche i contributi di De Menech, Bond e del vicesindaco Alessandro Del Bianco, tutti improntati a dare valore al valore dell’uomo.

Articolo di Roberto Curto