La trombosi retinica è un disordine vascolare complesso della retina che spesso, se non trattato, porta ad un danno visivo, con ripercussioni negative sulla vita di tutti i giorni del paziente affetto. La trombosi deriva da una occlusione, parziale o totale, di un’arteria o di una vena della retina.
L’occlusione di una vena retinica è la forma più frequente e clinicamente rilevante di disordine vascolare occlusivo nella retina. Può interessare vene di diverso calibro, nella zona centrale o in zone periferiche della retina.
Fattori di rischio della trombosi retinica
Colpisce soprattutto le persone con più di 65 anni. Tra i fattori di rischio sistemici sono da segnalare: l’ipertensione, l’iperlipidemia, il diabete mellito, patologie vascolari, il fumo, le neoplasie, i contraccettivi orali. La trombosi retinica può essere la prima manifestazione di una patologia sistemica. Un fattore di rischio locale è il glaucoma.
Si può verificare anche in soggetti giovani, ma in questo caso l’associazione con malattie cardiovascolari sistemiche è meno comune, mentre più facilmente è in causa uno stato di trombofilia (tendenza all’ipercoagulazione del sangue).
Sintomatologia della trombosi retinica
Dal punto di vista clinico la trombosi retinica si manifesta con una perdita improvvisa ed unilaterale della vista, in assenza di dolore, oppure con una vista annebbiata.
Come complicazioni secondarie, legate alla rivascolarizzazione retinica, si possono avere il glaucoma ed il distacco di retina.
Diagnosi della trombosi retinica
La fluoroangiografia retinica è utile nella diagnostica della trombosi retinica e permette di distinguere le forme edematose (in caso di occlusione parziale) da quelle ischemiche (in caso di occlusione totale).
Trattamento della trombosi retinica
Oltre alla terapia degli eventuali fattori di rischio sistemici presenti nel paziente, possono essere utilizzate varie terapie : gli steroidi per le forme edematose di trombosi retinica, gli anticoagulanti, il laser. Un’altra opportunità terapeutica molto promettente è rappresentata dall’iniezione intravitreale dei farmaci anti VEGF (Vascular Endothelial Growth Factor), come per esempio il bevacizumab; questi farmaci infatti ostacolano la formazione di nuovi vasi sanguigni, che risulta dannosa per gli esiti visivi.
È importante monitorare l’evoluzione della trombosi retinica con controlli oculistici periodici, per prevenire peggioramenti che possono portare a cecità.
Esiti della trombosi retinica
L’esito dipende dalle condizioni iniziali, ma sicuramente l’età avanzata ed i fattori di rischio sistemici o il glaucoma influiscono negativamente.
Possibili ausili compensativi per i pazienti affetti da trombosi retinica
I pazienti con patologie retiniche sono generalmente anziani e la stessa patologia li rende ancora più fragili e bisognosi di assistenza nel seguire le terapie e le visite di controllo.
Sia nella fase acuta della trombosi retinica, sia successivamente in caso di deficit visivi importanti, possono essere consigliati gli audiolibri, uno strumento semplice da utilizzare, ma che molto può offrire in termini di possibilità di “leggere” con l’udito i testi scritti.