Maculopatia | Approfondimento

Il termine maculopatia include qualsiasi malattia che colpisce la macula, ovvero la porzione di tessuto posizionata al centro della retina, dietro il bulbo oculare. È di fatto la parte dell’occhio chiamata a codificare la visione dei dettagli e per questo fondamentale in azioni di messa a fuoco, come leggere e scrivere o riconoscere i volti. Può avere origine da diverse cause e prevedere vari sistemi di diagnosi e cura, che analizzeremo qui di seguito nel dettaglio.

Cos’è la Maculopatia

Come abbiamo già accennato in apertura, le maculopatie sono patologie che interessano l’area della retina destinata alla visione centrale. Quando questa è danneggiata, il soggetto rileva una deformazione delle immagini, un’alterazione dei colori e – nei casi più gravi – la comparsa di una macchia nera. Alcune forme di maculopatia sono lievi e non hanno impatto sulla vita quotidiana del soggetto. Altre, invece, sono gravi e possono portare alla perdita della funzione visiva centrale e alla cecità.

Cause e Tipologie di maculopatia

Le cause della patologia possono essere ereditarie o acquisite. Nel primo caso la malattia fa parte del corredo genetico, nel secondo viene contratta dopo la nascita per diversi motivi, come ad esempio la degenerazione senile, oppure per via di una miopia elevata, o ancora per infezioni e distacco di retina.

La maculopatia più frequente è quella legata all’etàe nei paesi sviluppati è la principale causa di cecità dopo i 55 anni. Entrando nello specifico, la degenerazione maculare secca, a progressione lenta, è diffusa nell’80% dei casi. La degenerazione maculare umida, invece, è più rapida nel compromettere la vista ed è causata dalla crescita di vasi sanguigni anomali. Le cause sono ancora non definite, ma sono stati individuati alcuni fattori genetici, ambientali e comportamentali che ne favoriscono la comparsa, tra i quali il fumo di sigaretta, l’esposizione alla luce solare, il colesterolo.

La maculopatia miopica si presenta nelle persone affette da miopia degenerativa superiore alle 6 diottrie ed è dovuta a stiramenti o delle lesioni. La maculopatia ereditaria, infine, colpisce bambini, ragazzi o adulti di età inferiore ai 55 anni. La malattia di Stargardt è la forma più comune: si sviluppa durante l’infanzia e l’adolescenza e determina una diminuzione della visione centrale.

Quali sono i sintomi di una maculopatia?

A meno che non si presenti in forma aggressiva ed ereditaria, non sempre è facile accorgersi dell’insorgenza di una maculopatia, specie quando è colpito un solo occhio. Il sintomo principale resta la perdita della funzione visiva centrale, che si manifesta con una riduzione della vista o una zona – come una macchia scura – che limita il campo visivo. Altro sintomo comune è la metamorfopsia, cioè la visione d’immagini distorte e deformate, insieme all’alterazione della percezione dei colori, la scomparsa di singole lettere di una parola in fase di lettura.

Esami, diagnosi e trattamento

È importante diagnosticare per tempo la comparsa delle maculopatie, perché le terapie possono ritardare o ridurre la gravità della patologia. Come anticipato, il test di Amsler (o griglia di Amsler) è uno dei metodi più semplici ed efficaci per rilevare eventuali disfunzioni della macula. In fase di esame l’oculista verifica l’acuità visiva e lo stato del fondo oculare. Può anche optare per esami strumentali specifici per assicurare la corretta diagnosi. Il trattamento dipende dal tipo di maculopatia, in genere sono disponibili tre opzioni: l’assunzione di farmaci dedicati, l’utilizzo di un laser per la terapia fotodinamica (PDT) o per la Fotocoagulazione. Il laser viene utilizzato per bruciare le zone della retina malata e per fissare la retina sana, con l’obiettivo di rinforzare la retina. Lo scopo della terapia fotodinamica è invece quello di distruggere la membrana neovascolare maculare attraverso l’iniezione di una sostanza farmacologica fotosensibile.

I numeri della maculopatia in Italia

La malattia affligge 1.400.000 italiani, ovvero il 5,3% della popolazione con più di 50 anni. Una ricerca condotta dall’istituto Lorien Consulting, in collaborazione con il Centro ambrosiano oftalmico (Camo), ha evidenziato che le persone maggiormente colpite sono donne (69% vs 54% degli uomini). La maculopatia sembrerebbe inoltre collegata ad altre patologie o abitudini di vita scorrette, come ad esempio il diabete (25%), l’ipertensione (46%), il fumo di sigaretta (31%). In Italia, inoltre, solo 1 su 3 tra i non colpiti dalla malattia dichiara di conoscerla e solamente l’11% è in grado di definirla correttamente.

Abbiamo visto come i sintomi della malattia possano condurre a una seria limitazione della vista in tempi più o meno brevi. E come il pregresso della malattia infici le abitudini più comuni, come scrivere o leggere. Tuttavia i progressi tecnologici e strumentali, insieme al supporto economico e terapeutico e alla comparsa di centri dedicati, consentono di riservare ai malati un adeguato supporto. Anche l’affiancamento psicologico, le attività ricreative e strumenti come audiolibri, film per non vedenti contribuiscono a garantire una buona qualità della vita. Oggi è inoltre possibile usufruire di ausili specifici come occhiali per maculopatia con filtro arancione, occhiali prismatici per maculopatia oppure video ingranditori.