La Dislessia acquisita è una tipologia di Dislessia che si riscontra generalmente in soggetti normodotati e, talvolta, può presentarsi anche in età avanzata. Anche in questo caso si tratta di un deficit selettivo della lettura permanente. Ciò non è però causato da un alterato funzionamento cerebrale di base, come nella Dislessia Evolutiva, ma da un insulto a livello cerebrale che scompensa la corretta organizzazione dei circuiti neuronali del soggetto. Nella persona che manifesta una Dislessia acquisita si riscontra così una perdita delle abilità di letto-scrittura precedentemente apprese.
Cause della Dislessia acquisita
Tra le cause della Dislessia acquisita si ritrovano tutti gli eventi traumatici o patologici (es. trauma cranico, ictus) che vanno ad interferire con il corretto funzionamento cerebrale e, di conseguenza, possono colpire anche le aree deputate alla lettura. La probabilità che ciò avvenga aumenta con l’aumentare dell’età, poiché i fattori patologici che possono determinare tale disturbo hanno un’incidenza maggiore nell’età adulta.
In età avanzata, invece, la manifestazione di Dislessia acquisita può essere legata all’invecchiamento dei tessuti cerebrali o dell’apparato vascolare.
Sintomi della Dislessia acquisita
I sintomi della Dislessia acquisita si manifestano in modo più o meno sovrapponibile a quelli della Dislessia Evolutiva, con una variabilità determinata dalla sede e dalle dimensioni della lesione. In funzione dell’area cerebrale colpita e dell’entità del danno si possono quindi osservare, in modo più o meno marcato:
- lentezza nella lettura
- errori di transcodifica dei grafemi nei fonemi corrispondenti, che portano ad una lettura scorretta del testo scritto
- difficoltà relative alla comprensione del testo
- problematiche comportamentali, determinate dalla perdita di autostima e di autoefficacia
- possibili ricadute nella sfera sociale, scolastica e lavorativa dovute alle difficoltà riscontrate
Non sempre la lesione determina il verificarsi di tutti questi sintomi, ma può causare anche difficoltà molto circoscritte e non così necessariamente invalidanti.
Valutazione e diagnosi della Dislessia acquisita
La valutazione della Dislessia acquisita, così come avviene per la Dislessia Evolutiva, è affidata ad un’équipe multidisciplinare composta da Neuropsichiatra, Psicologo e Logopedista.
- Neuropsichiatra – effettua la raccolta anamnestica e l’esame neurologico
- Psicologo – effettua colloqui con il paziente e test per la valutazione cognitiva
- Logopedista – effettua test per valutare le abilità di lettura e di comprensione del soggetto
Al termine degli incontri valutativi si integrano le relazioni di tutti gli specialisti per ottenere il profilo funzionale della persona ed eventualmente emettere la diagnosi di Dislessia acquisita.
Le osservazioni dei clinici possono inoltre essere supportate anche dalle analisi strumentali di neuroimaging, dalle quali dovrebbe emergere appunto un’alterata attivazione delle aree deputate al processo di lettura.
In funzione dell’età del paziente in cui si verifica l’insulto il Logopedista può utilizzare specifici test per verificare la presenza di Dislessia. Essendo una problematica che più frequentemente si manifesta in età evolutiva in termini di Dislessia Evolutiva, ne consegue che il maggior numero di test disponibili per la valutazione riguardano la fascia d’età compresa tra i 5 e i 19 anni e quindi il periodo di tempo che interessa la crescita e gli apprendimenti scolastici. Negli ultimi anni è stato elaborato e standardizzato anche un test che consente di valutare i soggetti fino ai 30 anni d’età: il BDA 16-30.
Generalmente i test vanno ad indagare i parametri di velocità e di correttezza durante la lettura, la comprensione del testo e la lettura di liste di parole e non parole. Queste ultime sono gruppi di fonemi pronunciabili che non hanno un significato.
In età più avanzata non sono attualmente disponibili test standardizzati, quindi si utilizzano principalmente Batterie per la Valutazione Neurocognitiva: queste vanno ad indagare l’integrità delle componenti cognitive che dovrebbero essere presenti per un funzionale processo di lettura (es. attenzione sostenuta, scansione visiva, memoria di lavoro…).
Trattamento logopedico e strumenti compensativi
Il trattamento della Dislessia acquisita rientra nelle competenze del Logopedista. L’obiettivo dell’intervento logopedico in questo disturbo è quello di cercare di recuperare la funzionalità delle abilità di lettura, laddove sia possibile. Tuttavia non sempre si tratta di un percorso semplice, poiché è inficiato da numerose variabili legate alla lesione, all’età ed alla componente emotiva del soggetto in seguito a questo improvviso cambiamento.
Infatti occorre ricordare che questa tipologia di Dislessia è causata da un evento traumatico o patologico, quindi determina una modifica inattesa e/o degenerativa nelle abilità che il paziente aveva già sviluppato ed era in grado di utilizzare in modo adeguato. Spesso infatti, per incrementare la possibilità di recupero è previsto anche l’intervento di uno Psicologo, che lavora sul senso di efficacia, autonomia, autostima ed accettazione della condizione clinica.
In questa situazione risulta particolarmente efficace l’utilizzo degli strumenti compensativi: essendo, come già detto, un disturbo che colpisce con maggiore probabilità i soggetti adulti, la possibilità di sfruttare queste facilitazioni può consentire alla persona di proseguire in modo alternativo le attività che usualmente praticava precedentemente all’insulto.
In particolare gli audiolibri rappresentano uno strumento compensativo molto utile per poter continuare a leggere, senza che il paziente sia condizionato dalle difficoltà legate all’uso del testo scritto. Gli audiolibri inoltre supportano la sequenzialità della lettura, parametro importante per incrementare anche la comprensione dell’ordine degli eventi e quindi la comprensione globale del testo. Possono essere sfruttati in tutti gli ambienti di vita della persona e si configurano come uno strumento di supporto e di facilitazione alla terapia logopedica tradizionale, soprattutto in questi casi di Dislessia acquisita in cui può risultare più difficoltoso il recupero della condizione funzionale pre-evento traumatico o patologico.