Glioma ottico | Approfondimento

Il Glioma è una forma tumorale maligna che ha origine dalle cellule delle glia. Queste sono cellule che si trovano a livello cerebrale e midollare (più raramente), e precisamente nel sistema nervoso centrale, ed assolvono alla funzione di sostegno e stabilità ai neuroni.

Come tutti i tumori che interessano il cervello, è caratterizzato dalla crescita anomala di una massa cellulare all’interno dell’encefalo.

Esistono diverse forme di Glioma e a seconda delle cellule gliali da cui origina si differenziano in:

  • Astrocitomi – hanno come sede gli astrociti
  • Oligodendrogliomi – hanno come sede gli oligodendrociti
  • Ependimomi – hanno come sede le cellule ependimali
  • Gliomi misti – hanno come sede gli astrociti e gli oligodendrociti contemporaneamente

Vengono inoltre suddivisi in 4 livelli di gravità, che identificano i parametri di velocità di crescita ed aggressività del tumore:

  • Grado I – basso grado
  • Grado II – basso grado
  • Grado III – alto grado o anaplastici
  • Grado IV – alto grado o glioblastomi

Sebbene si tratti di una neoplasia rara, rappresenta l’80% di tutti i tumori che interessano il sistema nervoso centrale.

Il Glioma ottico è una tipologia specifica di Glioma: si tratta di un astrocitoma di basso grado, che si sviluppa quindi a livello degli astrociti situati nel nervo ottico o nelle vie ottiche.

Si riscontra spesso in bambini sotto i 10 anni di età ed è una delle principali comorbidità della Neurofibromatosi 1.

Cause del Glioma ottico

Ad oggi non sono ancora state individuate con chiarezza e certezza le cause sottostanti la formazione e l’espressione del Glioma nei soggetti affetti.

Si ipotizza che la sua origine possa verificarsi in seguito alla presenza di una mutazione genetica delle cellule gliali, come tipicamente accade per le forme di tumore cerebrale. Tuttavia la causa scatenante tale mutazione è ancora oggi oggetto di numerosi studi.

Si è però a conoscenza del fatto che ci sono delle condizioni genetiche peculiari che sono particolarmente correlate all’insorgenza del Glioma ottico: una di quelle appurate è la Neurofibromatosi di tipo 1, in cui circa il 20% dei bambini affetti sviluppano anche questa patologia.

Sintomi del Glioma ottico

Il Glioma ottico è una patologia di interesse oculare, quindi la sintomatologia riguarda principalmente la funzione visiva.

Tra i sintomi del Glioma ottico si riscontrano:

  • Calo della visione – perdita totale nei casi più gravi o negli stadi più avanzati
  • Movimenti rapidi dei bulbi oculari
  • Strabismo

Inoltre possono verificarsi anche:

  • Mal di testa – caratteristico dei tumori cerebrali
  • Crisi epilettiche
  • Senso di nausea e vomito

Questi ultimi disturbi sono dovuti al fatto che vi è un aumento della pressione intracranica e possono aumentare la loro intensità con la crescita progressiva della massa tumorale.

Diagnosi del Glioma ottico

La diagnosi del Glioma ottico prevede un esame neurologico clinico, degli esami radiologici e un esame istologico.

Durante l’esame neurologico viene valutata l’integrità del sistema nervoso centrale in compiti visivi. Sono quindi indagate le capacità della vista del paziente, sia attraverso le problematiche che il paziente dichiara di riscontrare sia attraverso alcune richieste da parte del medico (come ad esempio seguire lentamente con lo sguardo il suo dito che si sposta nel campo visivo). Inoltre possono essere condotte valutazioni più approfondite ed accurate dell’acuità visiva e del campo visivo.

Successivamente il paziente viene sottoposto agli esami strumentali radiologici. Quelli utilizzati per esaminare il cervello ed individuare la possibilità di presenza del Glioma ottico sono:

  • Tomografia computerizzata (TC) encefalo – si tratta di un esame che spesso viene eseguito per primo, perché generalmente i tumori cerebrali sono visibili alle immagi della TC. Prevede l’utilizzo di un mezzo di contrasto, iniettato nel circolo sanguigno, il quale permette di ottenere una visibilità migliore delle anomalie presenti
  • Risonanza magnetica (RM) encefalo – si tratta dell’esame “gold standard” per la diagnosi radiologica del glioma ottico, perché consente di ottenere immagini ancora più nitide rispetto alla TC. In questo modo facilita maggiormente l’individuazione di processi alterati. Anche in questo caso è necessaria l’iniezione del mezzo di contrasto

Infine viene eseguita una biopsia cerebrale con conseguente esame istologico. Dopo aver individuato, tramite gli esami strumentali radiologici, l’area interessata dalla massa tumorale, ne viene prelevata una piccola porzione. Questa viene poi inviata in laboratorio, dove viene analizzata al microscopio. Si tratta dell’unica indagine in grado di confermare definitivamente la diagnosi di Glioma ottico ed è di fondamentale importanza: i Gliomi possono infatti colpire diverse cellule, come si è detto, e di conseguenza dare vita ad altrettante forme tumorali. Tramite la biopsia è possibile avere tutte le informazioni necessarie riguardo alla natura del tumore: cellule colpite, grado e malignità.

In questo modo si può appurare con certezza la presenza di un Glioma ottico e viene emessa la diagnosi.

Trattamento del Glioma ottico

Il trattamento del Glioma ottico si snoda essenzialmente in un approccio chirurgico, che prevede un intervento di rimozione della massa tumorale. Solitamente questa operazione ha una buona percentuale di successo.

Esistono situazioni in cui però non è possibile asportare l’intera massa e quindi si può effettuare solo una resezione parziale del tumore. In questi casi il paziente dovrà sottoporsi nel post-operatorio anche a cicli di radioterapia o chemioterapia per ridurre la formazione neoplastica rimasta in sede.

Questo percorso di trattamento viene solitamente raccomandato in quei pazienti che presentano un tumore localizzato esclusivamente al nervo ottico.

Qualora la sede del Glioma ottico dovesse comprendere il chiasma e/o le vie ottiche è raccomandato sottoporsi a cicli di radioterapia.

In caso di tumori ricorrenti viene invece impiegata la chemioterapia.

Strumenti compensativi e Glioma ottico

Il Glioma ottico è una condizione fortemente invalidante le competenze visive delle persone che ne sono affette. Inoltre il rischio di peggioramento e di recidive compromette ancora di più la possibilità di vedere nitidamente il mondo con i propri occhi.

Per aiutare questi pazienti entrano in campo alcuni strumenti compensativi, il cui uso può essere declinato negli specifici ambiti per rispondere ai bisogni della persona.

Per la lettura è possibile avvalersi dell’utilizzo degli audiolibri, creati appositamente per svincolare questa attività quotidiana dall’utilizzo della vista e fornire così un metodo alternativo di lettura, il quale sfrutta il canale uditivo.

Oltre a consentire la lettura come piacere quotidiano, gli audiolibri possono essere impiegati anche per tutti quei bambini che presentano questa condizione patologica e hanno la necessità di accedere al testo scritto per conseguire gli apprendimenti scolastici.

L’audiolibro risulta quindi essere uno strumento sfruttabile su ampia scala, non compromettendo il trattamento chirurgico ma affiancandosi ad esso nell’ottica di migliorare la qualità di vita del soggetto.