Cos’è il Nistagmo?
Il Nistagmo è un disturbo del movimento oculare osservabile come un insieme di movimenti oscillatori involontari, i quali si manifestano con scosse ritmiche monoculari o binoculari. Ogni singolo movimento è denominato fase e può variare per direzione (orizzontale, verticale, rotatoria), ampiezza e durata.
Può essere congenito oppure acquisito: nel primo caso si manifesta fin dalla nascita, nel secondo caso si sviluppa nel tempo in seguito ad una serie di condizioni sfavorevoli che ne determinano la comparsa.
Tipologie di Nistagmo
Innanzitutto occorre sottolineare che in ogni persona è presente un Nistagmo fisiologico, distinguibile in 2 forme:
Nistagmo Optocinetico – si manifesta quando un passeggero in macchina osserva il panorama
Nistagmo Vestibolare – si manifesta quando il labirinto, struttura situata nell’orecchio interno responsabile del mantenimento dell’equilibrio, viene stimolato con il calore o attraverso la rotazione
In queste 2 condizioni il Nistagmo si configura come una risposta fisiologica, che ha lo scopo di stabilizzare l’immagine sulla retina nel corso di movimenti rapidi della testa per far sì che vi sia una visione ottimale di ciò che si sta guardando.
Il Nistagmo assume invece una condizione patologica quando il movimento oculare causa l’effetto opposto, ovvero allontana in modo involontario l’immagine che si vuole osservare dalla retina. Ciò determina delle problematiche inerenti la visione dell’oggetto, in quanto quest’ultimo viene portato al di fuori del campo visivo e quindi non più nitidamente distinguibile.
Può essere distinto, a seconda della posizione di sguardo che si assume, in:
- Nistagmo Spontaneo – è presente nella posizione primaria di sguardo, cioè quando il soggetto guarda dritto davanti a sé
- Nistagmo Provocato – è assente nella posizione primaria di sguardo e si manifesta nelle posizioni secondarie, ad esempio quando si guarda verso destra
Il Nistagmo può inoltre essere classificato, in base al tipo di movimenti oculari che si osservano, nelle seguenti tipologie:
- Nistagmo Pendolare o Ondulante – caratterizzato da movimenti orizzontali, binoculari (interessano entrambi gli occhi), lenti, con fasi uguali per ampiezza e durata
- Nistagmo Saccadico – caratterizzato da fase lenta in un senso e fase rapida in quello opposto. La fase rapida indica il verso nel quale batte il Nistagmo
- Nistagmo rotatorio – caratterizzato da movimenti rotatori attorno all’asse visivo
Cause del Nistagmo
La causa preponderante del Nistagmo è un alterato funzionamento dei sistemi che controllano il movimento degli occhi: il sistema nervoso centrale e il sistema oculomotore. Ciò può essere determinato da una condizione genetica oppure da patologie che interessano queste strutture (es. encefalite, meningite, cerebellopatie…). Inoltre anche un evento traumatico e/o infettivo a livello dell’orecchio interno che intacca il labirinto, struttura deputata alla percezione del movimento e del posizionamento spaziale, può causare l’insorgenza del Nistagmo.
Questo disturbo può inoltre essere conseguenza di alcune patologie oculari, soprattutto nella prima infanzia, tra cui si ritrovano: cataratta, strabismo, glaucoma, retinopatie.
Altre condizioni che possono concorre a determinare il Nistagmo sono le seguenti:
- Albinismo
- Alcuni tipi di tumori cerebrali
- Trauma cranico
- Alcuni farmaci – tra cui sedativi ed antiepilettici
- Abuso di alcool e/o droghe
Inoltre può essere associato come segno clinico a malattie congenite (es. Sindrome di Down) e a gravi condizioni cliniche (es. ictus, sclerosi multipla…).
In alcuni casi non è possibile individuare una causa determinante tale condizione e si parla così di Nistagmo idiopatico.
Sintomi del Nistagmo
Il sintomo cardine e più facilmente osservabile è il movimento ritmico degli occhi che, come si è detto, è del tutto involontario e quindi al di fuori del controllo della persona.
Inoltre è possibile riscontrare anche i seguenti sintomi:
- Problemi di visione
- Vertigini, con possibile perdita di equilibrio
- Sensibilità alla luce
- Oscillopsia – percezione dell’oscillazione del campo visivo
- Posizione anomala del capo – questa è assunta dal soggetto come compenso, poiché mantenendo la testa in determinate posizioni può ridursi il movimento oculare
Correlata a questo quadro sintomatologico vi è la riduzione della funzione visiva, che si esprime con una variabilità interindividuale tra le persone affette.
Generalmente nei soggetti con Nistagmo congenito i sintomi risultano essere meno gravi. Inoltre difficilmente è presente l’oscillopsia, più diffusa invece nel Nistagmo acquisito, poiché il cervello va incontro ad un processo di adattamento fin dall’inizio.
La prognosi del Nistagmo in sé non è di tipo degenerativo: i sintomi non tendono cioè ad aggravarsi nel tempo. Tuttavia l’insorgere di condizioni sfavorevoli, come ad esempio una patologia oculare, può aggravare il quadro clinico a causa di una sovrapposizione di problematiche.
Diagnosi del Nistagmo
La diagnosi di Nistagmo prevede l’intervento del medico di base e dell’oculista. Entrambi questi specialisti si accertano prima di tutto dell’eventuale presenza di altre patologie che potrebbero essere correlate a questo segno clinico.
L’oculista conduce una visita completa in cui va ad analizzare i movimenti oculari e le strutture oculari interne con l’oftalmoscopio. Ciò permette di esaminare le caratteristiche dei movimenti e quindi di individuare il tipo di Nistagmo del soggetto.
Successivamente possono essere previsti esami diagnostici per approfondire il quadro clinico, tra cui l’elettrooculografia, la risonanza magnetica e la tomografia computerizzata.
Inoltre può essere condotto un esame dell’orecchio, per indagare le condizioni delle strutture interne tra cui il labirinto.
Trattamento
In alcuni casi di Nistagmo acquisito è possibile che il problema venga eliminato andando a rimuovere la causa scatenante (es. alcool o alcuni farmaci). Tuttavia il Nistagmo è una condizione spesso permanente, quindi come tale non è possibile raggiungere una cura che sia definitiva.
Esistono però degli interventi che possono aiutare a migliorare le condizioni di questo disturbo e tra questi troviamo:
- Utilizzo di occhiali/lenti a contatto – non migliorano il movimento in sé ma possono essere d’aiuto per la funzione visiva
- Farmaci e infiltrazioni di tossina botulinica
- Intervento chirurgico – per modificare la posizione dei muscoli adibiti al movimento del bulbo oculare
È importante sottolineare che tutte queste strategie non sono risolutive, ma mirano per lo più al miglioramento della sintomatologia.
Accanto a queste tecniche è possibile prevedere l’utilizzo di strumenti compensativi, che supportino la persona nelle attività di vita quotidiana. Dal momento che la funzione compromessa è quella visiva, ne consegue che le abilità più colpite siano quelle riguardanti la letto-scrittura. Per far fronte a ciò vengono proposti software e strumenti di letto-scrittura vocale. Tra questi rientrano anche gli audiolibri (cos’è un audiolibro?) che, sfruttati in combinazione con le tecniche più tradizionali, possono rappresentare una risorsa importante e sfruttabile in modo funzionale per tutti i soggetti che presentano un quadro visivo di Nistagmo. Assumono infatti il ruolo di ulteriore supporto della funzione visiva correlata alla lettura e possono essere utilizzati in qualsiasi frangente della vita quotidiana della persona.