Esistono diversi esercizi che si possono proporre alla persona dislessica per allenare le abilità di lettura ed aiutarla nelle difficoltà riscontrate.
Tra tutti questi occorre distinguere tra:
- Attività di prevenzione – vengono proposte prima dell’acquisizione della letto-scrittura, con lo scopo di supportare lo sviluppo di tale abilità. Quindi si tratta di giochi ed attività adatte per qualsiasi bambino, prima ancora che si approcci in modo diretto alla lettura e che si conclami eventualmente la Dislessia (dislessia evolutiva o acquisita)
- Attività riabilitative – vengono svolte durante il percorso riabilitativo della Dislessia, nel corso delle sedute di terapia sotto la guida del Logopedista, e richiedono direttamente una performance da parte della persona
- Attività aspecifiche – possono essere proposte in qualsiasi contesto di vita del soggetto dai diversi caregivers (genitori, insegnanti…) senza che sia richiesta una performance specifica in modo diretto
Attività di prevenzione
Le attività di prevenzione, come si è detto, sono proponibili a qualsiasi bambino che ancora non si sia approcciato in modo diretto ed analitico alla lettura. Queste attività non impediscono la manifestazione della Dislessia, poiché non vanno a modificare il differente funzionamento a livello cerebrale che causa tale patologia. Tuttavia risultano utili come primo supporto all’abilità di lettura, anche nei soggetti che poi risulteranno essere dislessici.
Tra le attività più strutturate di prevenzione troviamo:
- Discriminazione delle differenze tra le immagini – il bambino, ricercando le differenze tra varie immagini proposte, imparerà a coglierne i dettagli, a potenziare l’attenzione su tempi prolungati e ad esercitare l’esplorazione visiva. Ciò sarà poi di supporto per la distinzione dei tratti distintivi delle lettere
- Lettura di immagini da sinistra a destra – in questo modo si fornisce al bambino la metodica spaziale che caratterizza la lettura di un testo
Ci sono poi dei giochi linguistici classici che permettono al bambino di ragionare sulle parole, senza che venga necessariamente associato un significato. Tra questi, ad esempio, si possono proporre il telefono senza fili, scioglilingua, canti, filastrocche, trovare nomi di oggetti partendo dalla lettera iniziale.
In questo modo si va ad allenare quella che viene chiamata consapevolezza fonologica, ovvero l’abilità di riflettere sull’aspetto sonoro delle parole, e di conseguenza si permette di individuare, distinguere, analizzare e mettere a confronto i suoni che le compongono. Il bambino potrà successivamente applicare questi ragionamenti alla lettura per mettere in relazione quanto scritto con il suono corretto da pronunciare.
Attività riabilitative
Le attività riabilitative sono rivolte alle persone con Dislessia. Prevedono l’intervento di un Logopedista e sono caratterizzate da una maggior strutturazione e dalla richiesta di una performance specifica da parte del soggetto dislessico.
Il Logopedista può sfruttare un approccio fonologico-lessicale oppure un approccio sublessicale: il primo prevede l’acquisizione di strategie efficaci per potenziare le competenze nell’ambito fonologico e metafonologico e l’incoraggiamento di una lettura che favorisce processi di decodifica da riferire alla conoscenza del lessico; il secondo si basa sulla rilevazione rapida delle varie componenti sublessicali (sillabe, gruppi di lettere) per automatizzare il riconoscimento rapido.
Per l’approccio fonologico-lessicale troviamo attività come:
- Segmentazione e fusione di sillabe – spelling di parole ed unione di lettere per formare una parola
- Riconoscimento di uguaglianza di due sillabe – presentazione di due cartoncini su cui sono scritte delle sillabe. Il bambino deve individuare se sono uguali oppure diverse
Per l’approccio sublessicale troviamo attività come:
- Composizione e scomposizione orale della parola – prima fondendo e segmentando attraverso le sillabe e successivamente con le singole lettere
- Lettura rapida di sillabe e parole derivate – consente di memorizzare il maggior numero di sillabe per arrivare ad un’automatizzazione
- Composizione della parola – prevede di comporre parole manipolando le sillabe riconosciute attraverso la lettura rapida
- Gruppi ortografici – individuazione di gruppi irregolari, come diagrammi e trigrammi (es. “chi”, “ci”, “sci”, “gli”…) all’interno delle parole
- Riconoscimento veloce di parti di parola – consiste nel riconoscere gruppi consonantici difficili (es. “rt”) all’interno delle parole
- Divisione di parole composte (es. “cassaforte” à cassa + forte)
- Completamento di parole (es. cap____to à cappotto)
- Analisi del significato della parola in seguito al cambiamento di vocale (es. canto/conto/cento)
Accanto a queste attività più strutturate è anche previsto per il dislessico il supporto di strumenti compensativi, tra i quali spiccano gli audiolibri (leggi anche “cos’è un audiolibro?“), come integrazione alla terapia tradizionale. È compito del Logopedista, in collaborazione con la persona stessa e con la famiglia, individuare quelli più adatti in quel momento specifico ed avviare al loro impiego. Dapprima vengono infatti proposti durante le sedute riabilitative e il Logopedista guida nel loro utilizzo funzionale: viene fatto ascoltare il testo e successivamente si verifica l’effettiva semplificazione del compito di lettura e il livello di comprensione da parte del soggetto. In base alle caratteristiche cliniche del dislessico si possono scegliere una determinata lunghezza e complessità del brano ed aumentarle gradualmente in funzione dei miglioramenti riscontrati.
Raggiunto un utilizzo adeguato da parte della persona dislessica in terapia è poi inoltre prevista e messa in atto l’esportazione dell’audiolibro anche nell’ambiente familiare e scolastico, il quale diviene a tutti gli effetti un facilitatore per l’attività di lettura ed un supporto concreto alla terapia tradizionale.
Attività aspecifiche
Come si è già accennato nell’approfondimento sulla Dislessia Evolutiva, esistono delle attività aspecifiche che possono essere proposte alla persona Dislessica in vari contesti (casa, scuola…). Non necessitano di una strutturazione particolare, ma risultano di supporto alle attività riabilitative per supportare il processo di lettura.
Tra queste attività troviamo:
- Prevedere scambi di comunicazione scritta – in questo modo la persona sarà messa nella condizione di dover leggere per ricevere e comprendere il messaggio
- Far leggere testi di particolare interesse oppure testi scritti dalla persona stessa – ciò può servire per catturare maggiormente la sua attenzione e motivare così nel proseguire la lettura
- Registrare la lettura e farla riascoltare con il brano scritto davanti – in questo modo la persona ha un feedback diretto sulla qualità della propria abilità e può fare un confronto sulla correttezza riguardando il testo scritto durante l’ascolto
- Leggere al soggetto, facendo in modo che possa seguire ciò che si sta leggendo – ciò contribuisce a creare una relazione tra il suono delle parole e la loro rappresentazione grafica
- Attività di ricerca di una parola in un testo – si allena così la ricerca visiva e il riconoscimento
- Giochi di composizione e di scomposizione di parole (es. Scarabeo)
- Prevedere momenti specificatamente dedicati alla lettura personale – occorre lasciare alla persona il tempo necessario ed evitare correzioni immediate ma invitare a rileggere e ad autocorreggersi. In seguito è possibile porre domande per constatare la comprensione della lettura
- Integrare l’utilizzo degli audiolibri nelle attività di lettura – è importante che vengano sfruttati al bisogno in tutti gli ambienti di vita della persona dislessica, per trasmettere la loro utilità ed incentivarne così il diretto uso da parte della stessa. L’impiego di tali strumenti non deve essere percepito in senso negativo come qualcosa che sminuisce il dislessico, poiché per lui rappresentano un aiuto per un’effettiva difficoltà riscontrabile ed una volta introdotti risultano essere parte integrante del suo percorso.